Testo e immagini a cura di Alessia Biscia, A Spasso con i Bambini
IN GENERALE
Il Parco del Monviso è vastissimo e sono quindi tante le opportunità e ci sono passeggiate per tutti: dai primi percorsi semplici, a quelli un po' più impegnativi, fino ad arrivare ai percorsi per ragazzi e adulti abituati alla montagna e a camminare. I paesaggi sono unici e ancora più unico è vedere la cima del Monviso avvicinarsi, poi nascondersi, e poi riapparire di nuovo durante i trekking: ma lui è sempre lì, a supervisionare sui viaggiatori.
I sentieri sono tantissimi, noi abbiamo iniziato con quelli più conosciuti e fattibili con i bambini: in questo articolo vi racconto il giro che abbiamo fatto noi con le tre tappe principali.
Vi accennerò anche ad altri percorsi, che spero faremo presto (non appena li percorreremo, farò nuovi articoli), mentre vi dico la verità, ce ne sono tanti altri di cui ad oggi non so nemmeno dell’esistenza né il grado di difficoltà.
Questa non vuole infatti essere una guida circa il vasto Parco del Monviso, ma solo uno spunto per le gite insieme ai vostri bambini e il racconto di una mamma a cui piace far conoscere luoghi nuovi ai propri figli...e agli altri.
COME ARRIVARE
Seguite le indicazioni per Crissolo (CN) e poi per Pian della Regina e Pian del Re. Potete scegliere di lasciare il vostro mezzo a Pian della Regina, dove troverete anche un ristorante. Da qui, potete proseguire a piedi lungo il sentiero che porta a Pian del Re passando vicino al fiume Po e alle sue prime cascate. Il sentiero ha una durata di circa 1 ora (con i bambini anche 1 ora e 20). Sicuramente sarà uno dei sentieri che faremo in futuro; noi questa volta abbiamo preferito andare a Pian del Re direttamente in auto, sapendo che, se i bambini avessero fatto il sentiero che unisce Pian della Regina a Pian del Re, non avrebbero avuto le forze per proseguire verso i laghi (obbiettivo del nostro trekking di quel giorno).
DA PIAN DEL RE AL LAGO CHIARETTO
Come ho accennato, il Pian del Re (2.020 m s.l.m.) rappresenta il punto di partenza per numerose escursioni ed è il cuore del Parco del Monviso; inoltre ospita la prima tappa obbligata: Sorgenti del Po, il fiume più lungo d'Italia che sgorga da una roccia ben segnalata, a pochi minuti dal parcheggio. Una curiosità: un tempo la pietra che segnalava la sorgente era scritta in Dialetto Piemontese, oggi è stata sostituita da un’altra, in Italiano. Posso dirvi che un po’ mi dispiace? Faceva parte della tradizione e il dialetto si sta perdendo un po’ ovunque e lo trovo un peccato. Ma questo è solo un mio pensiero.
Dalle Sorgenti del Fiume Po, si cammina per 15/20 minuti su un sentiero ben segnato (attenzione che in un punto o due si deve attraversare un piccolo torrente, ma si supera facilmente in quanto ci sono pietre su cui passare senza bagnarsi) e si arriva alla seconda tappa: il Lago Fiorenza. Qui ci siamo fermati circa 15 minuti per assaporare la bellezza di questo lago. Le sue acque sono limpidissime, ma a causa della profondità, sembra quasi nero. A me ha messo leggermente in soggezione perché è impressionante come diventi subito profondissimo e, appunto, nero.
Le acque sono talmente limpide che diventa uno specchio naturale per le montagne e rocce intorno al lago: ci sono punti in cui quasi non si scorge la fine delle rocce e l’inizio delle acque in quanto si specchiano talmente bene che sembra che proseguano al di sotto del velo d’acqua.
Proseguendo sul sentiero si costeggia il lago e si inizia a salire più decisi. Il Lago Fiorenza diventa sempre più piccolo fino a scomparire dietro alle nostre spalle. Il panorama è dominato dalla presenza costante del Monviso.
Dal Fiorenza si percorre circa 1 oretta e si arriva al lago Chiaretto, dal singolare ed unico colore turchese chiaro, ai piedi del Monviso. Il sentiero che congiunge i due laghi è in molti punti molto ripido, per cui noi abbiamo fatto alcune pause per bere e mangiare qualcosa. Inoltre vi avverto che alcuni tratti possono essere pericolosi in quanto si deve passare su un sentiero con rocce lisce e a strapiombo. In questi tratti abbiamo tenuto i bambini vicino a noi, facendoli rimanere dalla parte opposta allo strapiombo. Vi consiglio quindi di percorrere questo sentiero solo se i vostri bimbi sono abituati a percorrere sentieri di montagna e non hanno difficoltà ad arrampicarsi. Ricordate: la sicurezza prima di tutto!
Ma ecco che verso la fine del sentiero appare il lago dal colore insolito. E’ davvero spettacolare.
La sua colorazione è dovuta a un minerale, la smaragdite, presente nelle pietre del Monviso.
Il piccolo e rosso bivacco Falchi-Villata si distingue minuscolo su uno sperone di roccia del Re di Pietra.
Nel paragrafo sottostante voglio raccontarvi una particolarità che riguarda questo lago e la parete nord del Monviso. Preferisco dedicargli un paragrafo a parte!
La via del ritorno si può fare ripercorrendo quella dell’andata, oppure lungo il sentiero dei Quarti. Noi abbiamo percorso la strada a ritroso e durante la discesa abbiamo anche visto un bellissimo camoscio.
IL CROLLO DEL GHIACCIAIO DELLA PARETE NORD DEL MONVISO E LA RIDUZIONE DEL LAGO CHIARETTO
Finalmente è arrivato il momento di raccontarvi cosa successe nel 1989…
Inizio dicendovi che osservando il lago Chiaretto, un osservatore attento si può chiedere se esiste un motivo particolare per cui ci sono tante grandi pietre e rocce intorno al lago. Ebbene si. Ormai 35 anni fa è verificato un evento inatteso e temuto che stava per sfociare in una tragedia.
La tragedia si è evitata per una casualità, ma il territorio circostante si è modificato per sempre: il lago infatti è molto più piccolo rispetto a 35 anni fa e ha una forma diversa.
Se si alzano gli occhi dal lago e si sale con lo sguardo, si può intravedere il piccolo e rosso bivacco Falchi-Villata, che si è salvato da quella che poteva essere la tragedia: estate 1989, due alpinisti sono all’interno del bivacco perché la mattina dopo avrebbero affrontato la vetta. In tarda serata si sente un boato improvviso spezza il silenzio della notte. Un’enorme frana di ghiaccio, quasi i due terzi del ghiacciaio, si stacca dalla parete nord del Monviso: ghiaccio e rocce cadono senza sosta, rotolano scavalcando il piccolo bivacco rosso. Alcuni pezzi lo deformano, ma il bivacco non viene schiacciato dalla massa enorme. Per puro caso, la forza della natura ha deciso di lasciare salva la vita dei due escursionisti. La massa di detriti prosegue la sua discesa trascinando con sé ciò che incontra, fino al Lago Chiaretto, dove termina la sua corsa, ma lo modifica per sempre. Il boato lo hanno sentito anche al Paese di Crissolo, come un tuono. Il sismografo di Stroppo in Val Maira ha vibrato. I due sopravvissuti sono un miracolo, così come il piccolo rosso bivacco.
LAGO LAUSETTO E LAGO SUPERIORE
Questo giro a circolo lo faremo sicuramente la prossima volta che andremo al parco del Monviso. Dal Lago Fiorenza, anziché proseguire dritti verso il lago Chiaretto, si seguono le indicazioni e si svolta a destra, verso gli altri due laghi. Il primo che si incontra dopo circa 1 ora di cammino dal Fiorenza è il Lago Lausetto, più piccolo, e poi dopo una decina di minuti, dopo aver svoltato nuovamente a destra, si arriva al Lago Superiore. Da qui si prosegue verso il Vallone delle Traversette per tornare a Pian del Re. Lo stesso percorso può essere fatto al contrario.
DA PIAN DELLA REGINA A PIAN DEL RE
Come ho accennato sopra, non abbiamo ancora percorso questo sentiero di circa 1 ora; mi hanno detto però che salire in primavera da Pian della Regina fino a Pian del Re offre l’opportunità di camminare in mezzo a fioriture spettacolari che variano man mano che si prende quota: il giallo di ranuncoli e tarassaco, il rosa dei cespugli di rododendro e le sfumature blu e viola di genzianelle e violette.
L’itinerario è reso ancora più suggestivo dalle prime cascate del fiume Po, molto abbondanti in questo periodo dell’anno.
Poco sopra Pian della Regina, la prima cascata del Grande Fiume si allarga maestosa su un pendio verde smeraldo con il Monviso che si erge sullo sfondo.
Poco sotto al Pian del Re si raggiunge la seconda spettacolare cascata che compie un salto più alto, subito a valle della piccola chiesetta di Madonna della Neve. La cascata si può ammirare dall'alto, oppure frontalmente arrivando ai suoi piedi, in base al sentiero che si sceglie.
Superata la chiesetta, in pochi passi si arriva a Pian del Re, dominato dal Re di Pietra (così lo chiamano per puro caso i miei figli ma è un soprannome abituale che viene dato da sempre al Monviso).
INFO UTILI
A Pian del Re c’è un parcheggio a pagamento (10 euro). Da fine giugno a metà settembre inoltre è attivo un servizio navetta che collega Crissolo con Pian del Re.
L’abbigliamento ovviamente varia in base alla stagione, ma anche in estate consiglio comunque di mettere nello zaino oltre alla borraccia che è sempre d’obbligo per i trekking e scorte cibo, anche un a giacca leggera anti-vento e una felpa. In primavera e autunno pile, giacca a vento calda, maglia termica sotto e pantaloni lunghi.
Scarpe da trekking.
In generale quando si va in montagna consiglio sempre di vestirsi a strati in modo tale da essere pronti a qualsiasi cambiamento meteo improvviso anche ad agosto infatti nebbia e acquazzoni possono arrivare d’improvviso soprattutto nel pomeriggio).
Vi ricordo che in montagna non si deve sottovalutare nulla e che occorre fare la massima attenzione sempre, in particolar modo se si cammina con i bambini.
CONCLUSIONE
Il Parco del Monviso è vastissimo e ci sono passeggiate per tutti: dai primi percorsi semplici, a quelli un po' più impegnativi, fino ad arrivare ai percorsi per ragazzi e adulti abituati alla montagna e a camminare. Per questo motivo, se avrete occasione di trovarvi in Piemonte, vi consiglio di visitare questi luoghi.
Vi ricordo, se ancora non lo fate, di seguirmi su Instagram o Facebook @aspassoconibambini (vi ringrazio infinitamente).
Vi ringrazio di essere stati con noi fino a qui...alla prossima e a presto amici di "A Spasso con i Bambini" !
Alessia
Le immagini sono di proprietà di Alessia Biscia, proprietaria di www.aspassoconibambini.com per questo motivo non sono utilizzabili da terzi per alcun motivo.
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